In assenza di una specifica disciplina che regoli i rapporti tra i procedimenti in materia di famiglia e l’istituto della mediazione familiare, quale strumento di risoluzione alternativa per la soluzione del conflitto coniugale o di coppia, le regole ed i parametri che disegnano il ruolo e l’intervento del mediatore sono inevitabilmente affidati alla prassi giurisprudenziale. La ricerca di un condiviso assetto dei rapporti interpersonali tra coniugi nella crisi familiare, l’individuazione di stabili regole e condizioni della loro vita futura costituiscono il piano di intervento di supporto del mediatore familiare. L’analisi delle prassi applicative dell’istituto e della loro evoluzione, alla luce degli interventi normativi settoriali che operano un richiamo all’istituto, ove la mediazione familiare coinvolga figli minori (si pensi al D.L. n. 132 del 2014, conv. con L. n. 162 del 2014, in tema di negoziazione assistita oppure alla previsione ex 337-octies c.c.), ne esalta la funzione di tutela dell’interesse morale e materiale dei figli, prima ancora che di risoluzione negoziale del conflitto familiare.
Source: Quotidiano Giuridico