Captatore informatico e tutela dei diritti dell’individuo: tra presupposti applicativi e divieti probatori

Di seguito l’articolo dell’Avv. Russo, pubblicato su Diritto Penale e Processo, n. 11/2021, Ipsoa, Milano.
Lo sfondo sul quale si snodano le principali problematiche applicative che riguardano il c.d. captatore informatico è in primo luogo costituito dal bilanciamento tra le esigenze investigative ed i diritti fondamentali dell’individuo. Una volta individuati i limiti entro cui l’ordinamento consente l’utilizzo del trojan, il successivo interrogativo che si pone riguarda le conseguenze che si producono allorquando, comunque, vengano lesi diritti dell’individuo nel corso dell’attività di captazione. Infine, in relazione a quest’ultimo profilo, ci si chiede se possa assumere una qualche rilevanza applicativa la lesione della libertà di autodeterminazione dell’individuo di cui all’art. 188 c.p.p., invocata dal ricorrente nei motivi del ricorso.
Source: Quotidiano Giuridico