Festa della Liberazione, il messaggio del Pd Isernia

“Derubricare il 25 aprile a un fatto di ordine pubblico sarebbe una doppia mancanza di rispetto, nei confronti della nostra storia, della Repubblica e della Costituzione”, ha detto il segretario provinciale dem Amendola


ISERNIA. “Sono passati 80 anni da quel 25 Aprile 1945, data simbolo della lotta di Liberazione dalla Dittatura fascista e dalla occupazione nazista. Lo celebriamo con sobrietà , come qualche esponente del governo ci ha consigliato per motivi di ordine pubblico e per la concomitanza delle esequie di Papa Francesco. Ma, come ha elegantemente osservato Ferruccio De Bortoli sul Corriere, derubricarlo a un fatto di ordine pubblico sarebbe invece una doppia mancanza di rispetto, nei confronti della nostra storia, della Repubblica e della Costituzione. E anche della stessa memoria del Papa”. Così Marco Amendola, segretario provinciale del Pd Isernia, in una nota inviata alla stampa in occasione del 25 aprile.

“Non crediamo di voler strumentalizzare la memoria del Papa ma proprio Bergoglio, venuto dalla fine del mondo, lo vediamo come novello partigiano di pace, come strenuo difensore della fragilità umana, come resistente ostinato delle sue idee di fratellanza di tutti gli uomini e donne, in particolare a quelli che definiva ‘lo scarto dell’umanità’. Per queste ragioni lo piangiamo oggi come testimone del nostro tempo, partigiano di pace, resistente della lotta di liberazione degli ultimi”, sottolinea Amendola.

“Ma questo 25 Aprile 2025 lo vogliamo legare anche ai valori che rappresentò la lotta di liberazione, la nascita della Repubblica unita, la Costituzione repubblicana. Di quei valori, oggi messi in pericolo dalle proposte del Premierato, dalla Autonomia differenziata, dai rigurgiti sovranisti ed antieuropeisti, dalle norme liberticide dei decreti sicurezza, dobbiamo tenere alta la guardia per non tornare indietro”, spiega l’esponente dem.

“Oggi più che mai l’esercizio della memoria deve far riflettere contro i pericoli di una involuzione autoritaria di questo Governo di centro destra. Proprio dal cippo commemorativo di Castelnuovo al Volturno, dove Giaime Pintor perse la vita nel tentativo di raggiungere il comando alleato, a 24 anni, ci piace ricordare un frammento della lettera che scrisse al fratello per giustificare il suo impegno politico: ‘Quanto a me, ti assicuro, che l’idea di andare a fare il partigiano in questa stagione mi diverte pochissimo; non ho mai apprezzato come ora i pregi della vita civile e ho coscienza di essere un ottimo traduttore e un buon diplomatico, ma secondo ogni probabilità un mediocre partigiano. Tuttavia è l’unica possibilità aperta e l’accolgo’. Per queste ragioni – chiosa Amendola – diamo a questo 25 Aprile il significato della attualità della lotta di liberazione, della difesa della democrazia, della libertà, della Costituzione nata dalle lotte partigiane. Buona Festa della Liberazione”.

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Source: Isernia News