Morto Alberto Franceschini, fondò le Br con Curcio e Mara Cagol

AGI – E’ morto Alberto Franceschini, uno dei fondatori delle Brigate Rosse assieme a Renato Curcio e Mara Cagol. Aveva 78 anni.  La notizia è stata anticipata dal Tg3. Il decesso risale all’11 aprile scorso a Milano. 

Entrato in clandestinità nel 1971, fu il primo brigatista ufficialmente latitante. Tre anni dopo organizzò e partecipò al sequestro del giudice Mario Sossi, rapito a Genova il 18 aprile e rilasciato a Milano il 23 maggio. 

Nel settembre del 1974 fu arrestato a Pinerolo assieme a Renato Curcio, in seguito ad una soffiata di Silvano Girotto detto “Frate Mitra”, che si era infiltrato nell’organizzazione in accordo con il generale dei carabinieri Carlo Alberto Dalla Chiesa. Franceschini venne condannato a oltre sessant’anni di carcere per duplice omicidio, costituzione di banda armata, costituzione di associazione sovversiva, sequestro di persona.  Nel 1982, dopo aver in precedenza rivendicato dal carcere anche il delitto Moro, si dissociò infine dalla lotta armata e negli anni seguenti prenderà completamente le distanze dalla violenza politica, esprimendo un pentimento che verrà giudicato “sincero”.

Lasciò il carcere definitivamente nel 1992, quando la sua pena fu dichiarata estinta (grazie agli sconti derivati dai benefici di legge) dopo 18 anni di reclusione, e da allora ha lavorato a Roma presso l’Arci, come dirigente di una cooperativa sociale che si occupava di lavoro e aiuto nei confronti di immigrati, disoccupati, minori a rischio, detenuti e tossicodipendenti. Nel libro del 1988 (Mondadori), “Mara, Renato e io. Storia dei fondatori delle Br”, scritto da Pier Vittorio Buffa e Franco Giustolisi, Franceschini raccontò la storia delle Br spiegando perchè l’organizzazione decise di alzare il livello della lotta armata contro lo Stato colpendo Aldo Moro e non più Giulio Andreotti, per il quale le Br avevano avviato un’inchiesta cominciando a controllarne abitudini e movimenti. 

 

Source: Agi