Gabriel Guitars Phlex AC, la chitarra “ibrida” vestita di plexiglass

Capita spesso di provare strumenti estremamente particolari, come la Gabriel Guitars Phlex AC, che amplia il concetto di chitarra piezoelettrica in senso stretto, inserendo pickup intercambiabili e inserti in plexiglass: una sfida decisamente interessante con risvolti inaspettati.

Molto spesso certi strumenti nascono per stupire, vuoi per estetica, per suono o anche solo per idea concettuale. Personalmente trovo sempre questa “sfida”, se così possiamo chiamarla, estremamente stimolante intellettualmente, perché tutti gli strumenti nascono per uno scopo, e più uno strumento è particolare, più il suo scopo è divertente da scoprire.

Gabriel Guitars Phlex AC

Oggi abbiamo tra le mani una chitarra che nasce da un’idea molto ambiziosa: creare uno strumento particolare, capace di offrire sustain e un utilizzo a dir poco poliedrico.

Estetica particolare, ma non per tutti

Qui possiamo dire che la questione sia alquanto divisiva: sebbene il colpo d’occhio sia interessante, per molti l’idea di vedere due placche di plexiglass (in questo caso marroni, ma nulla vieta di sceglierne un colore diverso) su una chitarra può risultare spiazzante.
Possiamo affermare senza troppi giri di parole che non si passa inosservati.

La forma resta comunque familiare, ispirandosi alle single cut che fanno parte del nostro bagaglio culturale da decenni. Non è quindi qualcosa di estremo, anzi, ci si sente subito a proprio agio: il body aderisce bene al nostro corpo e non risulta per nulla scomodo, sia in piedi che da seduti, risultando ben bilanciato e molto leggero.

Gabriel Guitars Phlex AC

Costruzione

Parliamo di una chitarra con corpo in leggero mogano Oukumé, dotato di camere tonali e rivestito in plexiglass da 5mm, e un manico realizzato con la classica combinazione di acero canadese e tastiera in palissandro. Si tratta di un 22 tasti, profilo Slim C, con un radius di 16″ e tasti medium.

Come anticipato, i pickup nella zona del manico sono intercambiabili, ma non è l’unico aspetto dell’elettronica da considerare. Vediamo come è strutturata:

  • Volume (magnetico)
  • Volume (acustico piezo)
  • Switch a 3 posizioni per selezione elettrica/acustica o combinata
  • Microswitch per suono scuro (jazz) magnetico
  • Microswitch o push-pull per enfatizzazione o scavo delle frequenze medie del preamp Ghost

La commutazione tra jack mono e stereo è automatica. Il trimmer sul preamp regola il volume massimo dell’acustica, per un miglior bilanciamento con il magnetico.

I tipi di pickup disponibili sono:

  • Single coil ceramico
  • Humbucker ceramico
  • P90 alnico V

Il circuito prevede:

  • Potenziometro 500k per il magnetico
  • Potenziometro 250k per il piezo

Con il microswitch a sinistra si vanno a scavare le frequenze acustiche dell’acustica, mentre a destra si scurisce il suono dell’elettrica (pensato per il jazz) senza esagerare.

Sia humbucker che single coil hanno bassa impedenza (circa 5k), ma un alto fattore di merito per esaltarne la definizione, mentre il P90H è un vero P90 in alnico.
Il cambio pickup avviene svitando le 4 viti a brugola sul retro della chitarra, sfilando il set fissato sulle piastre e scollegando il connettore.

Per cambiare la piastra elettronica si svitano le 3 viti a brugola sul top, si disconnette il connettore a 4 pin dal jack di uscita e si sfila il cavo con connettore a 7 pin dal body (è obbligatorio smontare prima il set di pickup). Poi si collega la seconda piastra, si reinserisce il connettore 7 pin nel corridoio e si monta il nuovo set.

Gabriel Guitars Phlex AC

Come esperienza di utilizzo non è estremamente complessa: è più difficile spiegare la procedura che eseguirla. Dopo il primo cambio “titubante”, già dal secondo tentativo le operazioni risultano molto più semplici. Unico consiglio: tenere sempre a portata una chiave esagonale.

Considerazioni sulla parte acustica

Il piezo Ghost Phonic si rivela abbastanza aperto: offre medio-alte pronunciate a impostazioni flat, con una campana tra 500 e 1000 Hz che aiuta a emergere nel mix. Potrebbe risultare leggermente “troppo” per qualcuno, ma spesso consente di evitare l’uso di un equalizzatore esterno.

In combinazione con il corpo in Okoumé, il risultato è meno asettico e meno compresso rispetto ad altre elettriche con piezo. Ovviamente manca il low end tipico delle vere acustiche, ma per le dimensioni dello strumento le prestazioni sono più che accettabili.

Considerazioni sulla parte elettrica

L’humbucker offre un suono molto adatto ai jazzisti, risultando leggermente scuro rispetto ad altri pickup al ponte. Tuttavia si integra in modo efficace con la parte piezoelettrica.

È importante regolare i volumi delle due sezioni, soprattutto se si esce direttamente in un impianto, per evitare squilibri. In alternativa, si può usare un cavo a Y per gestire separatamente le due linee.
Con il push-pull si può splittare l’humbucker, ottenendo un suono meno scuro senza una significativa perdita di volume. Il risultato è dinamico e non troppo nasale.

Il suono complessivo è grosso ma non invadente, tendente alla semiacustica a cassa grande: ideale per sonorità jazzistiche old style, particolarmente adatte a contesti di chitarra e voce.

Il pickup P90 offre un suono più morbido rispetto all’humbucker, tendenzialmente meno scuro e più tondo, confermando la sua natura intermedia tra single coil e humbucker.
È un suono molto jazz oriented, simile a quello dei pickup Kingpin montati sulle archtop tipo Gibson L5, pur con le dovute differenze. A mio avviso, questa è la miglior combinazione, capace di integrare in modo efficace il piezo e compensare le sue mancanze sulle bande basse.
Il single coil ha un sound più familiare, ispirato ai pickup delle Stratocaster anni ‘50: un po’ più aperto rispetto agli altri.

Gabriel Guitars Phlex AC

È il pickup meno scuro dei tre e, con il boost attivo, diventa ancora più brillante. Nonostante ciò, l’ho trovato già perfettamente usabile in modalità flat, particolarmente efficace in contesti pop. In combinazione con il piezo e collegato a un profilo Princeton, si inserisce bene nel mix senza risultare acido.
Questa è la combinazione più adatta per un setup ibrido (due linee separate: elettrica e piezo).

Aggiungo una nota sul body: nonostante l’apparenza, non è affatto strano. Il peso ridotto (grazie alle camere tonali e al plexiglass leggero e sottile, solo 10mm complessivi) rende lo strumento molto maneggevole.
Il sustain generato è sorprendente, superiore a quello di molte chitarre tradizionali, sia in modalità piezo che magnetica.

Il manico è uno dei punti di forza principali: estremamente comodo, specialmente per chi arriva dal mondo delle elettriche. Come spesso accade con strumenti ibridi, occorre abituarsi alle corde da acustica, ma nulla di drammatico: in una settimana ci si abitua.

Complessivamente il body risulta altrettanto comodo. Non voglio sbilanciarmi definendola una chitarra perfetta per il live, ma in contesti di palchi piccoli o logistici complicati, la Phlex AC diventa un’ottima soluzione: compatta, leggera e pratica.
Se abbinata a un modeler e un preamp acustico, offre un doppio setup senza bisogno di due strumenti distinti.

Ecco un video realizzato da Nick di Donato che esplora i suoni elettrici e acustici della Phlex.

Per che tipo di musicisti è pensata?

Possiamo definirla una soluzione “quasi all-in-one”, particolarmente adatta al musicista live che ha bisogno di suoni elettrici e acustici in tempi rapidi.

Trovo, infatti, che la Phlex AC sia molto più sensata in ambito live, dove la capacità di coprire diversi brani di un repertorio ibrido diventa essenziale. Pensiamo a un duo acustico, oppure alla necessità di passare da elettrica ad acustica senza cambio strumento: qui la Phlex AC dà il meglio.

Gabriel Guitars Phlex AC

Le possibilità timbriche sono ampie, ideali sia per piccoli set live sia per full band con alternanza elettrico-acustico. Anche in studio può trovare spazio, ma dal vivo mostra davvero il suo potenziale.
Con un prezzo finale attorno ai 1000 euro, la Phlex AC propone uno standard diverso rispetto a Godin o Fender Acoustasonic, senza paragoni diretti.

L’associazione con la Multiac o con le Acoustasonic è inevitabile, anche se a costi ben diversi e senza le possibilità di personalizzazione della Phlex AC.

Gabriel Guitars Phlex AC

Uno strumento interessante anche per chi cerca molto sustain e vuole sperimentare, o per chi desidera avvicinarsi al mondo acustico partendo da una solida base elettrica.

La chitarra viene fornita con un set di pickup intercambiabili incluso, a partire da 999 euro.
Maggiori informazioni sul sito di Gabriel Guitars.

The post Gabriel Guitars Phlex AC, la chitarra “ibrida” vestita di plexiglass appeared first on Musicoff Community.

Source: Musicoff