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INTERVISTA: GENERALE MAURIZIO BONI – COMANDANTE DEL CENTRO SIMULAZIONE E VALIDAZIONE DELL’ESERCITO

Il Generale di Divisione Maurizio Boni è nato a Vicenza nel 1960, ed ha intrapreso la carriera militare nel 1979 quale Ufficiale di Artiglieria. Dall’11 gennaio 2016 è il Comandante del Centro Simulazione e Validazione dell’Esercito e vanta una pluriennale e consolidata esperienza in attività di comando e di direzione degli Staff interforze e multinazionali maturata presso Comandi NATO e nazionali.

 

 

IL CE.SI.VA. è IL CENTRO DI SIMULAZIONE E VALIDAZIONE DELL’ESERCITO ITALIANO, UNA DELLE ECCELLENZE DELLA NOSTRA FORZA ARMATA, MA COSA SOTTINTENDONO I DUE TERMINI? COS’E’ ESATTAMENTE IL CE.SI.VA.?

 

Il Centro di Simulazione e Validazione dell’Esercito costituisce il principale riferimento dell’Esercito italiano per l’applicazione della simulazione addestrativa nell’approntamento dei posti comando, degli staff e delle unità destinate ad essere impiegate fuori del territorio nazionale. La nostra attività è focalizzata soprattutto sull’organizzazione di esercitazioni volte ad attestare il raggiungimento delle capacità operative individuate come “fondamentali” per l’assolvimento della missione dei contingenti.

 

Con “simulazione addestrativa” intendiamo la capacità di conferire uno spiccato realismo alle attività di mantenimento e di sviluppo dell’operatività dei nostri Reparti mediante l’utilizzo di sistemi informatici tecnologicamente avanzati che ricreano fedelmente le situazioni da affrontare sul campo ai vari livelli di responsabilità e di ingaggio. E’ il frutto di una concezione innovativa dell’addestramento militare, ben consolidata peraltro in ambito internazionale, che consente di acquisire l’effettiva consapevolezza delle capacità in gioco, compresi gli eventuali gap da colmare, di stimolare la capacità di analisi, valutazione e decisionale dei comandanti e del combattente e di individuare le azioni correttive con cui migliorare la performance di tutta l’unità sottoposta a verifica. Va da sé che l’utilizzo di tale metodologia addestrativa consente di acquisire un gran numero di “lezioni apprese” e di best practices per “validare” o adeguare dottrina, iter addestrativi e formativi, a procedure e tattiche specifiche.

 

Il Ce.Si.Va. coordina anche le attività per la sperimentazione dei sistemi per la digitalizzazione delle unità dell’Esercito nel contesto del più ampio programma della Difesa denominato “Forza NEC” (Network & Enabled Capability) e sperimenta l’evoluzione dei sistemi tecnologici per l’addestramento e la direzione delle operazioni, in funzione dell’ammodernamento di settore.

Inoltre, al Centro è affidata la responsabilità della direzione dei cosiddetti main training events dell’Esercito, vale a dire di quelle esercitazioni complesse che coinvolgono un numero elevato di comandi e di unità, terrestri, nazionali e multi-nazionali tale da richiedere un’organizzazione dedicata che renda possibile il “gioco” di tutti gli elementi coinvolti.

 

In buona sostanza, il Centro Simulazione e Validazione dell’Esercito è un’organizzazione composta da almeno tre “anime”, unite dal comune denominatore della gestione della complessità che i moderni scenari di crisi pongono alle forze terrestri in tema di condotta delle operazioni.

 

 

QUALI TIPOLOGIE ADDESTRATIVE VENGONO SVOLTE PRESSO IL CENTRO?

 

Innanzitutto, bisogna premettere che il Ce.Si.Va. si articola su una sede centrale, dislocata a Civitavecchia, e su cinque Centri di Addestramento Tattico (CAT) situati a Capo Teulada (in Sardegna), Lecce (in Puglia), Monte Romano e Cesano (nel Lazio) e a Brunico (in Alto Adige) nello stesso sedime delle principali aree addestrative nazionali. Ciascuna di queste articolazioni svolge un ruolo particolare nel contesto di un cosiddetto “Sistema Integrato per l’Addestramento Terrestre” (SIAT) dove l’integrazione è riferita alle tre componenti della simulazione addestrativa: LIVE, VIRTUAL e CONSTRUCTIVE.

 

In pratica, è lo sfruttamento sinergico di queste tre dimensioni tecnologiche che ci consente di ricreare fedelmente gli scenari e le situazioni che gli staff e le unità incontreranno una volta schierati in zona di operazioni, consentendo così la verifica dei cicli decisionali dei comandi e delle unità, dai minimi livelli ordinativi a quelli più complessi. Le tre componenti hanno tutte visto, nel corso degli ultimi anni, un deciso incremento in termini sia di sviluppo tecnologico sia di ricadute addestrative, e credo valga la pena descriverne sinteticamente le caratteristiche principali.

 

La componente LIVE, permette alle unità dell’ESERCITO di operare in ambienti reali (poligono/area addestrativa) dove due opposte volontà, reali, si confrontano attraverso l’impiego delle armi individuali, i veicoli e i sistemi d’arma in dotazione, sui quali sono installati i sistemi di simulazione in grado di replicarne il comportamento balistico (traiettorie) e gli effetti del fuoco (diretto e indiretto) sul personale e i mezzi esercitati. Ogni “giocatore” (sia persona sia mezzo da combattimento e/o di supporto logistico) è geo-referenziato ed è dotato di sensori passivi in grado di interagire con il segnale laser emesso dall’arma e di determinare in quale parte del corpo (o del mezzo) il “giocatore” è stato colpito. In tale contesto, operano unità estremamente specializzate e addestrate per ricoprire il ruolo delle forze di opposizione, in grado di riprodurre, oltre alle forme di offesa convenzionali, le altre tipologie di minaccia più note a livello internazionale quali il terrorismo, la criminalità  e le forze irregolari che, combinate con forze regolari, possono comporre la minaccia “ibrida”. La simulazione LIVE è distribuita sui cinque CAT precedentemente citati.

 

La componente VIRTUAL della simulazione consente a persone reali di interagire in un ambiente operativo simulato (detto anche “ambiente sintetico”). E’ questo il caso, per esempio, dei simulatori di guida che replicano fedelmente il comportamento del mezzo in relazione alle condizioni del terreno nel quale questo muove, o dei più noti simulatori di volo ampiamente utilizzati dai piloti di tutto il mondo. Costituisce lo strumento ottimale per addestrare singoli individui, teamtask force poiché lo scenario virtuale è adattabile agli obiettivi di preparazione di volta in volta individuati, consentendo di condurre esercitazioni in ambienti terrestri, navali e aerei altamente coinvolgenti. Questa componente è distribuita in tutte le articolazioni del Centro.

 

La simulazione CONSTRUCTIVE, basata sull’azione di entità simulate ma sotto la direzione di persone reali, è invece idonea all’addestramento dei “centri di comando” che in terminologia militare sono chiamati “posti comando” ed è applicata principalmente nella sede di Civitavecchia. Qui l’aspetto fondamentale da verificare è la capacità dei comandanti e dei propri staff di gestire l’operazione con una visione d’insieme esercitando un efficace direzione e controllo delle unità dipendenti. Tutto ciò facendo ricorso a una vasta gamma di scenari di addestramento, elaborati sulla base della più aggiornata documentazione operativa disponibile, acquisita mediante l’interfaccia costante con i teatri operativi, gli omologhi centri NATO e alleati e l’analisi delle lezioni apprese nel corso di precedenti missioni.

 

 

IN CHE MODO VENGONO ESERCITATE LE UNITA’ E GLI STAFF?

 

Il ciclo addestrativo prevede, a fattor comune per tutte le componenti del SIAT, una fase di preparazione, nel corso della quale viene studiato lo scenario di previsto impiego, analizzati gli obiettivi addestrativi da conseguire, definite le capacità  da valutare, e stabilite nel dettaglio le situazioni operative che gli staff nei comandi e i soldati sul terreno dovranno affrontare. I partecipanti vengono quindi istruiti sull’impiego dei mezzi informatici e di simulazione utilizzati, ed esperti di settore con specifici precedenti d’impiego in una determinata missione, possono condurre approfondimenti di taluni aspetti dell’operazione e mostrare esempi di soluzioni adottate nelle varie situazioni che hanno dovuto a loro tempo affrontare.

 

Segue quindi la fase dell’azione, della durata di due settimane, nel corso delle quali vengono “giocate” le situazioni operative, realisticamente riprodotte, comprendenti anche circostanze critiche e di “stress decisionale” che i comandanti, unitamente ai propri collaboratori, devono saper analizzare e gestire.

 

In tale contesto, la “Direzione di Esercitazione” (Exercise Control-EXCON) svolge un ruolo determinante. Questa raccoglie tutti i dati che i sistemi di simulazione hanno fornito nel corso dell’esercitazione (esiti degli scontri, situazione operativa degli attori sul campo, comunicazioni, ordini impartiti, ecc.), e integrati con quelli forniti da personale osservatore/controllore specificamente qualificato per lo svolgimento di questo incarico, affiancato ai ruoli chiave del personale addestrato. E’ facile dedurre, quindi, che l’EXCON rappresenta il “cervello” e il “cuore pulsante” dell’intero sistema poiché ha il compito di rilevare, esaminare e individuare tutti gli aspetti salienti di una sessione addestrativa in grado di fornire insegnamenti a tutto il personale interessato. L’illustrazione e la discussione dei risultati, alla fine dell’esercitazione, in sessioni espressamente dedicate, costituisce infatti uno dei momenti più significativi e paganti dell’intera attività  addestrativa in quanto è in questa sede che vengono evidenziati gli aspetti operativi da potenziare, migliorare o correggere. Inoltre, ogni comandante può portare con sé la registrazione di tutti gli eventi affrontati e dei dati rilevati al fine di poter ri-giocare, con il proprio personale, la missione nella propria sede stanziale. Senza l’EXCON, dunque, il SIAT sarebbe solo un insieme di hardware e software operante senza alcuna utilità. In sintesi, il SIAT ha consentito di effettuare un vero e proprio salto di qualità nell’ambito delle metodologie addestrative proprio per la possibilità oramai diffusa pressoché in tutte le unità dell’Esercito di poter monitorare e valutare, oggettivamente e con continuità, i progressi conseguiti in tutti i settori funzionali di una unità operativa.

 

 

QUANTO E’ IMPORTANTE LA DIMENSIONE TECNOLOGICA AI FINI DELL’ASSOLVIMENTO DELLA MISSIONE DEL CENTRO?

 

Indubbiamente si tratta di una dimensione determinante che si rivolge, a sua volta, a due ambiti: il sostegno delle metodologie addestrative e lo sviluppo e la sperimentazione di nuovi sistemi nel contesto della trasformazione e dell’ammodernamento dello strumento operativo terrestre. Un impegno “a tutto campo” che però non può prescindere dalla dimensione umana, altrettanto determinante, al netto di tutti i possibili luoghi comuni che possono essere associati ad un’affermazione di questo genere. La dimensione tecnologica agevola grandemente l’acquisizione e l’elaborazione delle informazioni, lo sviluppo dei processi decisionali, la diffusione degli output operativi ed addestrativi, ma la capacità  di discernimento e le decisioni finali sono sempre e solamente umane. Le attività svolte preso il Ce.Si.Va. pongono sempre la persona quale elemento centrale e vero oggetto dell’addestramento che deve sapersi confrontare con gli scenari, le procedure, i mezzi con cui opera, gli altri attori, nazionali e internazionali, ma soprattutto con sé stessa.

 

 

QUALI SONO LE CARATTERISTICHE DELLE FASI DI PIANIFICAZIONE, ORGANIZZAZIONE E CONDOTTA DI UNA ESERCITAZIONE?

 

La condotta di ogni singola esercitazione va intesa come il culmine di un processo di preparazione strutturato e articolato che non lascia nulla al caso. Il punto di partenza è sempre l’obiettivo addestrativo che si intende conseguire il quale, a sua volta, deriva dalla missione che deve compiere quel comando o unità che affronta l’approntamento. L’analisi dei requisiti operativi della missione e il punto di vista dei Comandanti guidano quindi il processo di pianificazione poiché orientano lo studio e la preparazione degli scenari di gioco, la designazione del personale esperto di settore da convocare, la costituzione dei team di osservazione e controllo, la configurazione dei sistemi e dell’info-struttura di sostegno. I pratica, la definizione degli elementi essenziali per l’organizzazione dell’esercitazione avviene con mesi di anticipo rispetto alla data di svolgimento della sessione addestrativa che, in due settimane, “consuma” un intenso lavoro di carattere intellettuale curato in ogni dettaglio. Questo approccio fa sé che ogni esercitazione sia diversa da quella che segue, anche quando si prevede di operare nello stesso teatro di operazioni. Da un mese all’altro cambiano le condizioni politico-militari, le forze in campo, gli eventi e le situazioni da gestire. Ebbene, il personale del Centro deve essere in grado di acquisire tutti questi cambiamenti mettendo i Comandanti e gli staff nelle condizioni di affrontare i contesti e le circostanze che incontreranno una volta schierati. E quando il personale rientra dalle missioni e ci confida che grazie all’esercitazione era come se fossero sempre stati li, per noi del Ce.Si.Va. è la soddisfazione più grande.

 

 

PARLIAMO DI BRILLIANT LEDGER 2017, IN CUI IL CE.SI.VA. E’ STATO PROTAGONISTA IN QUALITA’ DI EXCON, OSSIA DI DIREZIONE DELL’ESERCITAZIONE. QUANDO CI SONO ESERCITAZIONI COMPLESSE DI QUESTO LIVELLO, SI TENDE A DARE RISALTO PRINCIPALMENTE ALLA “TRAINING AUDIENCE”, CIOE’ L’UNITA’ CHE VIENE VALUTATA. IN REALTA’ DIETRO AD OGNI “FILM” C’E’ UNA REGIA CHE E’ ALTRETTANTO IMPORTANTE. COSA C’E’ DIETRO LA MACCHINA DA PRESA?

 

In effetti il contesto della BRILLIANT LEDGER 2017 è stato uno dei più complessi da gestire. Lo scopo dell’esercitazione è stato quello di verificare la capacità del Corpo d’Armata a guida Italiana di Solbiate Olona (VA) e della Brigata “Ariete” di pianificare e condurre operazioni ad elevata intensità  in uno scenario operativo molto complesso, quali componenti terrestri del pacchetto di forze di reazione rapida della NATO offerto dall’Italia all’Alleanza per il 2018. In tale contesto l’organizzazione ha dovuto tenere conto anche di una dimensione internazionale molto importante. L’EXCON si è basato su un’organizzazione multi-nazionale basata sull’apporto professionale di personale appartenente a 15 Nazioni della NATO, proveniente da 19 Enti e Reparti nazionali e 14 Unità straniere. Il ciclo di preparazione dell’esercitazione, che ho descritto sommariamente poco fa, ha guidato il nostro agire anche in questa occasione dove tutto, però, è stato amplificato tenuto conto del livello ordinativo dell’unità e della necessità di integrare nel “gioco” un numero molto rilevante di attori, militari e non. La qualità del “gioco” la possibilità , cioè, di attivare tutte le branche funzionali di questo comando in uno scenario complesso ha reso possibile la valutazione dell’unità da parte dei team di valutazione della NATO. Il messaggio da rafforzare è quello che Training Audience ed EXCON sono due facce di una stessa medaglia. Solo un coordinamento efficace dei due aspetti garantisce il successo.

 

QUANTO TEMPO E’ OCCORSO DALLA FASE DI PIANIFICAZIONE A QUELLA DI ESECUZIONE PER METTERE IN PIEDI UNO SCENARIO VIRTUALE COSI’ COMPLESSO?

 

Lo sviluppo del ciclo di preparazione ha richiesto più di un anno.

 

 

I PROSSIMI IMPEGNI?

 

Riguardano tutte e tre le “anime” del Centro e il planner del 2018 è già praticamente saturo. Il nostro Comando sarà interessato anche a sviluppi capacitivi significativi della componente CONTRUCTIVE con l’acquisizione di sistemi di simulazione di ultima generazione e l’avvio dei lavori per la realizzazione di nuovi locali per ospitare sia le Training Audience sia gli EXCON del futuro Ce.Si.Va.. Tutto ciò allo scopo di rafforzare la nostra identità operativa in ambito nazionale e internazionale.