ROMA\ aise\ – Si sono riuniti ieri, 20 settembre, a Roma, i soci dell’Associazione Pubblicisti Italiani Uniti per l’Europa” (PIUE) e la redazione del quindicinale pro europeo e paneuropeo “Più Europei”.
Presenti all’incontro, assieme agli altri fondatori, il Presidente di ‘PIUE’ e Direttore Editoriale di ‘Più Europei’, Carlo Felice Corsetti, il Vicepresidente per l’Europa dell’associazione, nonché Condirettore e capo della redazione di Bruxelles, Alessandro Butticé, il vice presidente di PIUE e vice direttore di Più Europei, Rodolfo Martinelli Carraresi e il direttore responsabile di Più Europei e tesoriere di PIUE, Giancarlo Flavi. L’associazione “Pubblicisti Italiani Uniti per l’Europa” – nata dall’idea di alcuni pubblicisti a vario titolo impegnati nella vita delle Istituzioni a Bruxelles, e da qui il riferimento all’Europa – ha tra i suoi scopi il sostegno alla categoria dei giornalisti e dei comunicatori, con particolare attenzione a diritti, garanzie, tutele professionali, opportunità e rispetto.
Il quindicinale “Più Europei” si pone come obiettivo quello di contribuire a ridurre la distanza che separa il mondo dell’informazione, compresi giornalisti e comunicatori istituzionali, dall’Europa, vista ancora, dai fondatori, come unico baluardo di pace, libertà, sicurezza e, nonostante la crisi che ha attanagliato in questi anni il continente, anche di prosperità.
Il 15 maggio scorso, nel corso di un simile evento a Bruxelles, Il Presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, nel porgere il suo augurio di buon lavoro all’Associazione ed alla redazione del nuovo giornale, ha auspicato un impegno anche nel contenimento e nel contrasto delle fake news, che pongono un limite al diritto dei cittadini di essere correttamente informati. E questo vale anche per le tematiche di carattere europeo.
Grande l’interesse suscitato dal dibattito che è seguito all’esposizione degli scopi e delle finalità delle iniziative.
In modo particolare l’attenzione dei presenti è stata rivolta a due argomenti di attualità per la professione giornalistica: l’annuncio di una possibile abolizione dell’Ordine dei giornalisti da parte del governo e la pronta risposta dei vertici dell’Ordine, disposto a fornire, in alternativa ed in breve tempo, un’idonea “autoriforma”.
Tutti d’accordo sulla necessità di seguire con grande attenzione gli sviluppi degli eventi, nell’interesse dei pubblicisti, che hanno una presenza numerica di grande rilievo all’interno dell’Ordine dei giornalisti: sono infatti la stragrande maggioranza degli iscritti.
L’Associazione è già impegnata nel proporre “quanto necessario per la tutela dei diritti dei pubblicisti”, in considerazione anche del loro “ruolo di primo piano nella qualità e libertà dell’informazione, che è interesse collettivo”. Ogni decisione – è stato ribadito ieri a Roma – comporta “conseguenze e ricadute, e non si può parlare di riforma o abolizione dell’Ordine senza la consapevolezza di come cambierebbero normativa e tutele. La difesa dei giornalisti, e di conseguenza della parte più numerosa della categoria, è anche la difesa dell’informazione. Senza pregiudizi, – conclude l’associazione – PIUE ha finalmente posto la condizione che nel dibattito non possono essere esclusi i pubblicisti”. (aise)