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Il Papa ai giovani: Dio ci dà il coraggio di andare controcorrente

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di padre Gianfranco Grieco
<Rimanete saldi nel cammino della fede con la ferma speranza nel Signore, Lui ci dà il coraggio di andare controcorrente>. Papa Francesco rivolgeva questo invito alle oltre 100 mila persone presenti domenica mattina 28 aprile in piazza San Pietro per la messa con il rito della confermazione ai 44 fedeli provenienti da tutto il mondo. Ai neo cresimati veniva donata una foto del Papa autografata, a ricordo della storica giornata. A san Pietro arrivavano migliaia di fedeli, soprattutto giovani, che decidevano di “credere e di convertire il cuore” come rilevava mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione della nuova evangelizzazione. I 44 fedeli che ricevevano il sacramento della cresima  giungevano dal Congo, alla Colombia, dalle Filippine all’Irlanda, dall’Italia e dalla Francia, dalla Spagna e dall’America. Rappresentavano le tante realtà in cui la Chiesa è presente, realtà di guerra e di sofferenza, realtà dove i cristiani sono discriminati per la loro fede, ma anche il ricco Occidente. A tutti loro  andava l’incoraggiamento di Papa Francesco, affinché giochino la  “vita per grandi ideali”. Esortava ancora Papa Francesco:"Seguire il Signore, lasciare che il suo Spirito trasformi le nostre zone d’ombra, i nostri comportamenti che non sono secondo Dio e lavi i nostri peccati, è un cammino che incontra tanti ostacoli, fuori di noi, nel mondo in cui viviamo, e anche dentro di noi, nel cuore, che spesso non ci comprende, e anche dentro di noi, nel nostro cuore. Ma le difficoltà, le tribolazioni, fanno parte della strada per giungere alla gloria di Dio, come per Gesù, che è stato glorificato sulla Croce; le incontreremo sempre nella vita! Non scoraggiarsi: abbiamo la forza dello Spirito per vincere le nostre tribolazioni". Ed ancora:” "Sentite bene, giovani: andare controcorrente, questo fa bene al cuore, ma ci vuole il coraggio per andare controcorrente e Lui ci dà questo coraggio. Non ci sono difficoltà, tribolazioni, incomprensioni che ci devono far paura se rimaniamo uniti a Dio come i tralci sono uniti alla vite, se non perdiamo l’amicizia con Lui, se gli facciamo sempre più spazio nella nostra vita. Questo anche e soprattutto se ci sentiamo poveri, deboli, peccatori, perché Dio dona forza alla nostra debolezza, ricchezza alla nostra povertà, conversione e perdono al nostro peccato". Un invito a sperare, ad avere fiducia in Dio, perché “con Lui – rivelava ancora il Santo Padre – possiamo fare cose grandi, ci farà sentire la gioia di essere suoi discepoli, suoi testimoni”.

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