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Capitali europee della cultura

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di Giampiero Mele (Presidente dell’Associazione Italia - Lettonia)
All'inizio la Città europea della cultura era  stato concepito come un mezzo per avvicinare i cittadini europei. Ricordiamo che parliamo del 13 Giugno 1985 e quindi di un Unione senza la "nuova Europa”.
Se guardiamo alle prime cinque città selezionate Atene, Firenze, Amsterdam, Berlino, Parigi, notiamo come il criterio non fosse certo quello di nuove scoperte ma anzi di privilegiare mete turistiche già conosciute, ma l'iniziativa ebbe sempre più successo e divenne evidente che poteva esser un utile mezzo per far conoscere ai cittadini europei località meno note.  
Fino al 2004 le città europee della cultura sono state designate su base intergovernativa; gli stati membri selezionavano unanimemente le città più adatte ad ospitare l'evento e la Commissione Europea  garantiva un sussidio per le città selezionate. Nel 2005 le istituzioni europee hanno cominciato a prendere parte alla procedura di selezione.
Dal 1999 la città europea della cultura si chiama Capitale europea della cultura ed è finanziata dal programma cultura 2000.
Per evitare una competizione senza esclusione di colpi il Parlamento Europeo ed il Consiglio, con decisione del 25 Maggio 1999, integrano l'evento nel quadro comunitario e introducono una procedura di selezione che consenta ad ogni Stato membro di ospitare a turno la Capitale della cultura.
Con la Decisione 1622/2006/CE l'azione comunitaria a favore della Capitale europea della cultura per gli anni dal 2007 al 2019 è stata aggiornata con il chiaro intento di favorire località meno conosciute che possano così beneficiare del faro acceso dall'evento.
Tuttavia emerge sempre più chiaramente che il programma è carente per ciò che riguarda la promozione. Infatti i soldi vengono spesi per realizzare gli eventi culturali e non resta niente per  pubblicizzare gli eventi stessi, cosa ancora più assurda in un'Europa dove, grazie ai biglietti aerei low cost, spostarsi da uno Stato all'altro è diventato facile ed economico.
Tra l'altro le Capitali europee della cultura si conoscono con largo anticipo il che consentirebbe di programmare i collegamenti aerei diretti che come sappiamo fanno aumentare i visitatori ed i turisti.
E' auspicabile che sia previsto in futuro un budget per la promozione, in collaborazione con gli Stati e con gli uffici dell'Unione Europea presenti in ogni paese.
Città europee della cultura
1985: Atene (Grecia)
1986: Firenze (Italia)
1987: Amsterdam (Olanda)
1988: Berlino (Germania)
1989: Parigi (Francia)
1990: Glasgow (Scozia)
1991: Dublino (Irlanda)
1992: Madrid (Spagna)
1993: Anversa (Belgio)
1994: Lisbona (Portogallo)
1995: Lussemburgo (Lussemburgo)
1996: Copenaghen (Danimarca)
1997: Salonicco (Grecia)
1998: Stoccolma (Svezia)
1999: Weimar (Germania)
Capitali europee della cultura
2000: Reykjavík (Islanda), Bergen (Norvegia), Helsinki (Finlandia), Bruxelles (Belgio), Praga
(Repubblica Ceca), Cracovia (Polonia), Santiago di Compostela (Spagna), Avignone
(Francia), Bologna (Italia)
2001: Rotterdam (Paesi Bassi), Oporto (Portogallo)
2002: Bruges (Belgio), Salamanca (Spagna)
2003: Graz (Austria)
2004: Genova (Italia), Lilla[3] (Francia)
2005: Cork (Irlanda)
2006: Patrasso (Grecia)
2007: Lussemburgo (Lussemburgo), Sibiu (Romania)
2008: Liverpool (Regno Unito), Stavanger (Norvegia)
2009: Linz (Austria), Vilnius (Lituania)
2010: Essen (Germania), Pécs (Ungheria), Istanbul[14] (Turchia)
2011: Turku (Finlandia) - Tallinn (Estonia)
2012: Guimarães (Portogallo) - Marburgo (Slovenia)
2013: Marsiglia (Francia) - Košice (Slovacchia)
2014: Umeå (Svezia) - Riga (Lettonia)
2015: Mons (Belgio) - Plzen (Repubblica Ceca)
2016: San Sebastián (Spagna) - Breslavia (Polonia)

Per ciò che riguarda le Capitali della cultura 2012, la scelta è caduta su due città relativamente poco conosciute anche se ricche di siti culturali. 
Guimaraes, che si trova in Portogallo nella regione di Braga a 350 km da Lisbona e 50 km dalla seconda città del Portogallo Porto, raggiungibile in treno, può vantare fra i suoi monumenti Paco dos Duques de Braganca, fortificazione del Quattrocento riconoscibile dai numerosi camini. Molto importante anche il Cinquecentesco Convento de Santa Clara, dove si sviluppa anche la movida notturna e il centro storico pieno di negozi e locali che è patrimonio dell'umanità certificato dall'Unesco dal 2001.
Maribor è invece la seconda città della Slovenia, distante circa 850 Km da Roma e circa 500 da Milano, il suo nome era Marchburg, cioè Castello della Marca; ecco perchè sono presenti diverse dimore e palazzi ben conservati fra cui il Castello cittadino di Maribor e il palazzo Betnava. Ma la curiosità che l'ha fatta entrare nel Guinness dei primati è che qui è presente la più antica vite del mondo, a cui è dedicata una festa  della potatura.

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