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Dubai, la capitale nel deserto

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di Lorenzo Pisoni
Tra le dune del deserto degli Emirati Arabi Uniti spunta una città fatta di grattacieli, giardini artificiali e mall, angoli dove si vende di tutto e di più. E' la meta più intrigante e più appassionnte  del momento. 
Una vacanza a Dubai oggi è diventata piuttosto abbordabile. Le offerte dei voli e degli hotel fioccano ogni giorno. Dubai è in continuo fermento. L'aeroporto, lungo un chilometro, ha un cantiere che lo accrescerà di un altro chilometro: aperto e formicolante di gente, che anche alle tre di notte fa shopping e perfino manicure. 
Tutto è un immenso cantiere, dove si costruiscono, 24 ore su 24 e a 45 gradi all'ombra, grattacieli di vetro ed isole con ville faraoniche e alberghi a sette stelle. Enormi centri commerciali, a dozzine, straripano di ogni ben di Dio, dai gioielli faraonici ai vestiti firmati alle ultime meraviglie dell'elettronica.
Ogni settimana nascono nuovi edifici, sulla terraferma, come la Rotating Tower, un grattacielo che ruota su se stesso, il Burj Khalifa, un grattacielo alto 800 metri che è il più alto del mondo, ma anche in mezzo al mare, come l'hotel più fotografato, il Burj Al Arab, a forma di vela, The palm e The world, una serie di isole che, nell'insieme, prendono rispettivamente la forma di una palma e del mondo, visibili persino dallo spazio. 
Nei prossimi anni sono previste nuove e immense strutture o addirittura complessi i cui nomi terminano tutti in 'land' (Dubailand, beautyland ecc). Tra le più eccezionali, Hydropolis, un hotel sotto il mare; Al Burj, un altro grattacielo alto 1200 metri, tre volte l'Empire State Building di New York; la Dubai Sports City, una vera e propria città dello sport in cui saranno concentrati gli stadi e tutte le strutture sportive; Motor City, un complesso che ospiterà circuiti e piste per le auto da corsa e, infine, il Dubai Mall, il più grande centro commerciale al mondo. 
Ogni cosa è in vendita. Migliaia e migliaia di appartamenti e ville sono ostentati su magnifici plastici e gentili hostess propongono l'acquisto di residenze ed uffici a tutti gli stranieri che capitano a tiro. Perché è naturalmente tutto concepito per i turisti, a cui insieme alla lussuosa dimora sarà consegnato un certificato di residenza a Dubai illimitato nel tempo. Gli emiri sono pochi, ricchissimi e la "gente" di Dubai è tutta immigrata dall'India, dal Pakistan, dal Bangladesh: costruiscono e gestiscono i servizi per ricchi di tutto il mondo. 
Ogni anno si svolge il Dubai Shopping Festival che dura un mese intero (20 gennaio-20 febbraio). 
Gli architetti e gli stilisti più rinomati si danno da fare per costruire e arredare palazzi, appartamenti, ville, isole e resort, destinati a vip, attori, sportivi e celebrità. Già oggi Dubai è un luogo in cui il lusso regna sovrano. La crisi europea sembra una cosa lontana. Tutto trasuda petrolio, anche se non si vede: la benzina costa venti cents al litro e si circola solo in taxi. 
Intorno, il deserto, percorso da grandi jeep con aria condizionata e sedili in pelle per chi vuole divertirsi a saltare le dune. Dubai si sta mangiando il deserto, giorno dopo giorno, asfalto, cemento, cresce e invade la sabbia, le dune, i cespugli.
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