di Lorenzo Pisoni
Si e' conclusa in Messico, nella zona di Quintana Roo, la missione umanitaria dei medici italiani del regnum Christi dei legionari di Cristo.
Un dentista, tre dottoresse del policlinico di Torvergata, una ginecologa dell'ospedale Fatebenefratelli di Roma, un osteopata, una caposala dell'ospedale Ifo di Roma e con loro un dirigente bancario, un funzionario delle dogane italiane, un’impiega amministrativa e una bambina di dieci anni.
Il gruppo ha visitato i villaggi più' poveri della zona maya dello Yucatan. San Juan De Dios, Neuvo X-can e tanti altri posti. Tanti, tanti bambini con il sorriso sulle labbra.
Dappertutto i medici italiani hanno cercato di diffondere la cultura della prevenzione sanitaria e della buona alimentazione. Ovunque hanno trovato buona disponibilità da parte della gente locale. Qui non tutti si possono permettere di andare dal medico, anche perché si paga e ci sono molti poveri: però solo dal punto di vista economico e non dello spirito.
Ciò che ha meravigliato i medici italiani è la grande semplicità di questa gente e la genuina gratitudine verso ‘los italianos’.
Maria Camilli, caposala dell' Ifo, ha preso parte alla missione e dichiara ad Argilnews: " La nostra attività è stata rivolta principalmente alle persone maya che vivono nella foresta e che provano più' disagio. Era nelle mie aspettative. Una popolazione che ha bisogno di informazione sanitaria. Manca nel contesto sociale una formazione di questo tipo. Ad esempio, molti non hanno acqua in casa e utilizzano acqua sporca: da lì arrivano le malattie.
La popolazione e' venuta con molto entusiasmo e ha trasmesso la voce a tutti i conoscenti.
Il bilancio è stato pertanto positivo".
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