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Turchia in Unione Europea?

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di   Lorenzo Pisoni
E’ l’unico stato a trovarsi, dal punto di vista geografico, parte in Europa e parte in Asia. E’ caratterizzata da una grande diversità etnica e culturale. Il 99 % della popolazione  è musulmana.  Nella  zona sudorientale del paese vive una parte considerevole della comunità curda.
La Turchia è stata occupata dagli Ittiti con progressive invasioni dal 1900 a.C.. Nel 1450 a.C. l’impero Ittita si consolidò nella zona con il sovrano Tutalia. L’impero si espanse verso le regioni  che si affacciavano sul Mar Egeo e sul Mar Nero. Nel corso del XIII secolo a.C. gli Ittiti conobbero un lungo periodo di pace, durante il quale l’arte e l’architettura fiorirono. E’ di questo periodo l’invenzione dell’arco a chiave di volta. Venne anche  perfezionato l’impianto giuridico dello Stato. L’impero Ittita cadde per ragioni non note tra il 1200 e il 1190 a.C.
Il periodo successivo fu quello greco. La cultura greca si consolidò soprattutto nell’Anatolia Occidentale.
Dal 133 a.C. al 395 d. C. la Turchia attraversò l’età romana. Diventò nel 130 a.C. provincia d’Asia dell’Impero, con capoluogo ad Efeso.
Tra il 47 e il 56 d.C. San Paolo, originario di Tarso nella Cilicia in Asia Minore, fece tre importanti viaggi in Anatolia. Venne creata la prima comunità cristiana ad Antiochia.
Nel 330 d.C. Costantinpoli (l’attuale Istanbul) divenne capitale dell’Impero Bizantino, la parte orientale  dell’impero romano.
Il successivo periodo fu quello ottomano, che si protrasse fino al 1923.
Infatti il Trattato di Losanna nel 1923 stabilì l’indipendenza della Turchia. Venne proclamata  la Repubblica della Turchia con il presidente Mustafa Kemal Ataturk (padre dei Turchi).
Nel 1924 venne abolito il Califfato e la capitale fu spostata da Istanbul ad Ankara. Tra il 1925 e il 1938 la Turchia entrò in un periodo di grande modernizzazione attraverso la guida di un partito unico e con le grandi riforme. L’Islam e lo Sato vennero disgiunti.
Nel 1938 morì Ataturk. Nel 1946 la Turchia entrò a far parte delle Nazioni Unite, partecipò alla guerra di Corea  e nel 1952 entrò nella Nato.
Nel 1961 venne proclamata, dopo un colpo di stato militare, la Seconda Repubblica e  fu varata una nuova costituzione.
Nel 1980, dopo un nuovo colpo di Stato militare,  fu abolita la costituzione del 1961. Il Parlamento Europeo sospese allora le relazioni con la Turchia e il Consiglio d’Europa condannò  il regime; una nuova costituzione venne approvata  per referendum a schiacciante maggioranza.
Nel 1983 la vittoria del partito della Madrepatria  portò al governo l’economista Turgut Ozal.
Nel 1996  la Turchia ottenne l’unione doganale con i paesi  della Comunità Europea.
Dal 1999 una coalizione variegata di tre partiti ha avviato nuove riforme per risolvere la crisi economica e per far sì che la Turchia possa entrare nell’Unione Europea.
E’ stata abolita la pena di morte e la Turchia ha assunto il ruolo di candidata all’ingresso nella Ue.
Attualmente  i problemi  nei negoziati non sono di carattere economico, ma politico. Uno di questi è la delicata questione di Cipro, trattata nel precedente numero di Argilnews.
Proprio a causa della questione di  Cipro, che non si avvia a soluzione, sono stati bloccati 8 capitoli dei negoziati. Anche la Francia ha bloccato dei capitoli strutturali. Si dovrebbe tornare forse ad aprire dei capitoli tecnici, a cominciare da quelli sull’energia, come sostiene Maurizio Massari, portavoce del Ministro degli Esteri italiano Frattini. Difficilmente si può parlare in Europa di sicurezza energetica senza l’ingresso della Turchia e senza adeguati specifici negoziati con questo Paese, che è uno snodo energetico  fondamentale tra Est e Ovest.
Intanto i turco-ciprioti, con le proteste, hanno avanzato richieste concrete, come l’invito alla Turchia a fare passi concreti verso il rispetto della loro diversa identità rispetto alla Madrepatria.
L’allargamento alla Turchia  porterebbe l’Ue ad avere confini con una zona vitale come il vicino Medio  Oriente.
Solo il proseguimento dei negoziati ci consentirà di capire quali potranno essere i possibili sviluppi della situazione. Nel frattempo la questione dell’entrata della Turchia nell’Unione Europea resta aperta.
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