di Mauro Valeri
L’International Anti-Corruption Academy (IACA) è, dall’8 marzo di quest’anno, un’organizzazione internazionale.
Nata da un’iniziativa congiunta tra l’Ufficio delle Nazioni unite sulla droga e il crimine, l’Ufficio europeo antifrode (OLAF) e la Repubblica austriaca, ha sede a Laxenburg, 15 km a sud di Vienna. L’importanza dell’Accademia è stata sottolineata dal Segretario generale delle Nazioni unite Ban Ki-moon durante la cerimonia di inaugurazione della stessa: "Il lancio dell’ Accademia Internazionale Anticorruzione, creata da professionisti per i professionisti, rappresenta una pietra miliare negli sforzi della comunità internazionale per combattere la corruzione, attività che richiede una forte collaborazione tra politici, magistrati, giudici, giornalisti e investigatori. Il ruolo di ognuno di questi è importante".
L’attività della IACA si fonda su 5 pilastri: training e ricerca standardizzata; training e ricerca creata su misura; programmi accademici; piattaforma per il dialogo e l’interconnessione e attività di benchmarking.
I partecipanti ai corsi hanno la possibilità di beneficiare di un approccio multidisciplinare combinato tra attività di ricerca, esperienze pratiche ed esame di casi studio.
Le best practices nel contrasto alla corruzione, emerse dall’attività di studio e ricerca, sono poi diffuse nell’ambiente accademico internazionale e nella società civile. L’Accademia, che dall’anno prossimo offrirà anche un master in ”Studi per il contrasto alla corruzione”, è finanziata con i contributi dei 52 Stati e delle due organizzazioni internazionali che, ad oggi, hanno ratificato il suo atto costitutivo.
Aiutare i funzionari di questi Stati, curandone la formazione, a rendere effettive le previsioni e le norme contenute nella Convenzione delle Nazioni unite contro la corruzione, entrata in vigore nel 2005 e siglata da 148 Paesi (che rappresenta la cornice giuridica di riferimento nel contrasto all’odioso fenomeno), questa rappresenta comunque la principale missione dell’innovativa accademia.
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