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Che cosa è FRONTEX?

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di Lorenzo Pisoni
L’Agenzia europea per la gestione della cooperazione operativa alle frontiere esterne degli Stati membri dell’Unione europea (FRONTEX) è stata istituita con il regolamento (CE) n. 2007/2004 del Consiglio del 26 ottobre 2004 (GU L 349 del 25.11.2004).
Frontex  permette di aumentare la sicurezza alle frontiere, con  il coordinamento delle iniziative degli Stati membri intese ad attuare le misure comunitarie per la gestione delle frontiere esterne. E il compito di Frontex è  proprio quello di coordinare la collaborazione tra i vari Stati membri per la gestione  delle frontiere esterne dell’Ue. In questo modo viene rafforzata la libertà e la sicurezza dei cittadini dell'UE. Frontex rappresenta così un organismo chiave nell'esecuzione del concetto dell'amministrazione delle dogane integrata UE. L’Agenzia ha cominciato ad essere completamente operativa il 3 ottobre 2005 e ha sede a Varsavia, Polonia. Ha un organico di 272 persone. E’ la prima Agenzia dell’Ue ospitata in uno dei paesi dell'Unione di recente adesione.
Assiste gli Stati membri nella formazione di guardie nazionali di confine, con l’elaborazione di norme comuni in materia; prepara le analisi dei rischi; segue le ricerche in materia di controllo e sorveglianza delle frontiere esterne; aiuta gli Stati membri che richiedono un’assistenza tecnica e operativa rafforzata alle frontiere esterne; fornisce  anche il sostegno necessario per organizzare operazioni di rimpatrio congiunte.
Frontex è parte integrante di quel “modello europeo di gestione integrata delle frontiere”, nell’ambito del cosiddetto “approccio globale in materia di immigrazione” proposto nel 2005 dal Consiglio d’Europa e diventato uno dei principi cardine dell’Unione. A questo scopo si è iniziato a parlare di “squadre di intervento rapido alle frontiere”, di una “rete permanente di pattuglie costiere”, e persino di “centri di comando regionali” coordinati da Frontex per rafforzare la gestione delle frontiere marittime meridionali dell’Ue dividendo il mediterraneo in quattro zone da controllare.
Coordina i pattugliamenti anche alle frontiere esterne aeree e terrestri degli Stati della UE e favorisce la stipula  di accordi con i Paesi confinanti con l'Unione europea per la riammissione dei migranti respinti lungo le frontiere.
Per tutte queste  operazioni Frontex opera in stretto collegamento con altri organismi comunitari dell’UE responsabili in materia di sicurezza alle frontiere esterne, come EUROPOL, CEPOL, OLAF, e di cooperazione nel settore delle dogane e dei controlli fitosanitari e veterinari.
Tali operazioni vengono finanziate con risorse come il “fondo per le frontiere esterne” che prevede lo stanziamento di 1,82 miliardi di euro per il periodo compreso tra il 2007 e il 2013. Tanto per continuare a fornire un po’ di numeri, il bilancio per Frontex nel 2007 è stato di 33,98 milioni di euro. Nel 2008 il budget dell'Agenzia è stato raddoppiato a 70 milioni di euro, di cui 31 destinati soltanto alle missioni di pattugliamento delle frontiere marittime, nel Mediterraneo e nell'Oceano Atlantico. Sul suo operato hanno espresso critiche Amnesty International e l’European Council for Refugees and Exiled (Ecre). Le critiche riguardano i respingimenti di potenziali rifugiati politici in Paesi terzi non sicuri. Sulle rotte dell'immigrazione clandestina infatti, viaggiano sia migranti economici che richiedenti asilo.
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