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Papa Francesco comunicatore Ha svegliato il mondo da un lungo letargo

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di Padre Gianfranco Grieco
Non è la globalizzazione a travolgere Papa  Francesco, ma è lui con la sua forza disarmante, con la sua semplicità di vita basata sull’essenziale e basta, sulla povertà, sulla discrezione, sulla umiltà, sulla capacità di parlar chiaro, a dominare , dal punto di vista dell’informazione, la società  globalizzata.
Quello che da oltre dieci mesi accade sotto i nostri  occhi, è, a dir poco eccezionale e straordinario.
Quando e quanto mai un papa buca ogni giorno il video come Francesco? Quando e quanto mai un papa è ogni giorno sui giornali, partendo dalla omelia della celebrazione della santa messa di primo mattino a santa  Marta, sino agli incontri con i capi di Stato e di governo, con i disabili, i bambini, i poveri e gli ultimi delle periferie del mondo? 
Il rumore che fa ogni suo gesto- dal piccolo al  grande- trova  riscontri sempre più ampi. Ed anche quanto nomina i nuovi cardinali li sceglie per  lo più tra le periferie del mondo, come Haiti e Mindanao,  nella Filippine.
Partiamo dal suo stile che diventa testimonianza di vita. Lo stile comporta gesti carichi di umanità, di sensibilità, di tenerezza, di coinvolgimento, di  partecipazione. Molto volte, Papa Francesco, distribuisce commozione e lacrime. Lacrime di gioia, di coinvolgimento, di solidarietà, di umanità.
Il suo stile non è separato dal gesto. Gesti normali: sguardi, benedizioni, carezze. Quando lui si muove parlano le sue mani, i suoi occhi, i suoi passi. Tutto è grazia in quello che Papa Francesco compie.
I gesti, lo stile, però, non sono mai separati delle parole. Parole semplici e forti insieme. Parole graffianti  che scuotono, pongono interrogativi, ti invitano a fare l’esame di coscienza. Ti coinvolgono. Non ti lasciano solo.  Le parole di questo Papa venuto dalla periferia del mondo ti scuotono: i suoi slogan  soprattutto:< No ai cristiani da salotto. La fede non può essere par time>; dire < permesso, scusa, grazie!>, e poi:> Il denaro è un idolo, riforma finanziaria per aiutare i poveri>; inoltre: < saper pregare, custodire la fede e vivere la gioia!>.
Il vocabolario di questo Papa che ama le periferie del mondo, che viaggiava in metropolitana, che si presenta al Quirinale con una semplice macchina come qualsiasi cittadino, che sceglie Lampedusa, le parrocchie dell’<hinterland> della diocesi di Roma, Assisi,  la Terra di Gesù , che telefona e dice al parroco che nel pomeriggio raggiunge la sua parrocchia romana per partecipare alla sacra rappresentazione del Natale, che parla ponendo domande come un catechista: questo è Papa Francesco <comunicatore>.
Lo si ascolta volentieri; lo si legge volentieri ( è anche il primo nella classifica dei testi più letti al  mondo); lo si contempla con affetto e con gratitudine, perché, ogni giorno non si stanca di donarsi e a fare  <comunicazione> come  l’<Uomo dell’ Anno 2013>  che ha  svegliato il mondo globalizzato da un lungo letargo.
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