Roma, 19 ottobre 2010 – L’intenso dibattito su segreto bancario e i “paradisi fiscali” mette in luce come i principali Stati occidentali e le loro controparti si stiano confrontando senza esclusione di colpi. Diverse le visuali, da quella dei Paesi che si offrono ai privati come luoghi per occultare il proprio denaro garantendo una protezione verso tassazioni sempre più oppressive e quella delle Nazioni per le quali i paradisi fiscali rappresentano una spina nel fianco e che, in tempi di crisi economico-finanziario, alzano la voce e minacciano ritorsioni su chi si fa complice di una immorale elusione contributiva. È in questo scenario che nascono i tanti provvedimenti finora adottati – le liste nere dell’OCSE, la stretta di vite sulle convenzioni bilaterali, il moltiplicarsi di richieste di cooperazione fiscale e finanziaria. Anche il Governo italiano ha dichiarato guerra ai paradisi fiscali, ma si tratta di una battaglia che non si può combattere da soli. Una lotta che non è fatta solo di repressione e prevenzione del crimine, ma ha soprattutto bisogno di un grande sforzo diplomatico e di politiche comuni da attuare a livello internazionale. Alla Tavola Rotonda “Lotta ai paradisi fiscali e azione diplomatica”, presieduta dall’Onorevole Maurizio Leo, assessore al Bilancio del Comune di Roma e Presidente della Commissione Bicamerale di Vigilanza sull’Anagrafe Tributaria, hanno partecipato il Dott. Paolo Ciocca, Segretario IFAD e Presidente Comitato Affari Fiscali dell’OCSE, il Dott. Luigi Magistro, Direttore Accertamento Centrale dell’Agenzia delle Entrate, l’Eurodeputato Leonardo Domenici, già sindaco di Firenze, il Colonnello della guardia di Finanza Andrea Palandri, distaccato presso l’OCSE di Parigi, e il Professor Giuseppe Marino, docente di Diritto Tributario all’Università Bocconi di Milano. L’incontro è stato moderato dal dott. Gennaro Sangiuliano, docente di Economia presso La Sapienza e vicedirettore del TG1.
