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Salvare la terra: vertice Onu sul clima a Durban

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di Giovanna Mellano

Dal 28 novembre al 9 dicembre a Durban in Sudafrica si svolge la diciassettesima Conferenza sul clima. 200 Paesi che dovranno affrontare la questione della proroga del protocollo di Kyoto che termina il primo periodo di applicazione nel 2012, il funzionamento del Fondo verde per il clima (che dovrebbe avere una dotazione di 100 miliardi di dollari l'anno fino al 2020), la lotta alla deforestazione(da azzerare entro il 2020), il trasferimento di tecnologie, gli investimenti green nei Paesi in via di sviluppo. L'obiettivo principale è quello di limitare entro i due gradi l'aumento della temperatura media globale rispetto ai livelli preindustriali. La prima fase del protocollo di Kyoto iniziata nel 1997 con l’impegno dei paesi industrializzati di ridurre del 5,2% le emissioni di gas serra entro il 2012, sembra una meta irraggiungibile e ci sono Stati che non intendono assumere ulteriori impegni.
Manca un accordo tra paesi sviluppati e paesi emergenti anche se Kyoto è l'unico trattato internazionale legalmente vincolante sulla riduzione delle emissioni per i Paesi che lo hanno sottoscritto e ratificato.
Usa e Cina non hanno obblighi legali di riduzione; gli Stati Uniti non lo hanno ratificato ma sono tenuti ad osservare gli impegni della Convenzione quadro per i cambiamenti climatici; la Cina lo ha firmato e ratificato per partecipare ai meccanismi flessibili, ma non è tenuta a nessun obbligo di riduzione delle emissioni.
Canada, Russia e Giappone hanno fatto sapere che non intendono firmare un impegno per il periodo che si apre con il 2013. I Paesi di nuova industrializzazione, dal 2008 responsabili della maggior parte delle emissioni serra, utilizzano la formula delle "responsabilità comuni ma differenziate" per rinviare l'accettazione di un target obbligato di riduzione.
L'Ue, è invece favorevole a misure più ambiziose di riduzione delle emissioni, ma emette l'11% del totale dei gas serra mondiali.
Per l'Italia l'obiettivo da raggiungere nel 2012 è la riduzione delle emissioni del 6,5% rispetto ai livelli del 1990.
Sui cambiamenti climatici, per il ministro dell'Ambiente Corrado Clini "Serve un partenariato che vada oltre il Protocollo Kyoto tra economie sviluppate e quelle emergenti per un'economia globale 'decarbonizzata' basata su regole condivise, sulla cooperazione tecnologica, misure e incentivi globali a favore di energie e tecnologie a basso tenore di carbonio".
Anche Papa Benedetto XVI nell’Angelus di domenica 27 novembre si è rivolto ai leader di Duban affinché "tutti i membri della comunità internazionale concordino una risposta responsabile, credibile e solidale a questo preoccupante e complesso fenomeno, tenendo conto delle esigenze delle popolazioni più povere e delle generazioni future”.
Particolare attenzione per gli esiti della conferenza sudafricana c'é da parte delle associazioni ambientaliste.

 

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