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Nel cuore della calda estate tra le corsie di un ospedale competenza, umanità attenzione e formazione del cuore

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di padre Gianfranco Grieco
L’amico Nazareno Gabrielli mi telefona dall’ospedale romano dedicato al presidente Pertini e mi dice: <Sono da qualche giorno al reparto di cardiologia diretto dal professor Altamura. Non ho mai visto, in vita mia, personale infermieristico, medico e paramedico, così attento al malato, così gentile e così premuroso. Di questa Italia che và nessuno ne parla… Cerca di parlarne o di scrivere qualcosa almeno tu…>.  Ed eccoci qua, per parlare di sanità, di sofferenza, di dolore, di luoghi di cura… Ci viene incontro Papa Benedetto XVI il quale, proprio domenica 1 luglio, all’Angelus, commentando le due guarigioni di Gesù in favore di due donne: la figlia di uno dei capi della Sinagoga, di nome Giàrio, ed una donna che soffriva di emorragia ( cfr. Mc 5. 21-43) ricorda come questi due racconti di guarigione sono per noi un invito a superare una visione puramente orizzontale e materialistica della vita. <A Dio noi chiediamo tante guarigioni da problemi, da necessità concrete, ed è giusto, ma quello che dobbiamo chiedere con insistenza è una fede  sempre più salda, perché il Signore rinnovi la nostra vita, e una ferma fiducia nel suo amore, nella sua provvidenza che non ci abbandona>. Gesù –  continua Papa Benedetto – che <si fa attento alla sofferenza umana ci fa pensare anche a tutti coloro che aiutano gli ammalati a portare la loro croce, in particolare i medici, gli operatori sanitari e quanti assicurano l’assistenza religiosa nelle case di cura. Essi sono “riserve di amore” che recano serenità e speranza ai sofferenti>.
Alla competenza  professionale dei medici il Papa chiede umanità, attenzione e formazione del cuore.
Ed è quanto si riscontra al Pertini di Roma, in un reparto doc, nel cuore della calda estate.

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