Europa - News and Society

European News Portal

  • Full Screen
  • Wide Screen
  • Narrow Screen
  • incrementa grandezza carattere
  • Default font size
  • Riduci grandezza carattere

Baku, capitale dell'Azerbaijan, un posto lontano ma tanto vicino

E-mail Stampa PDF

di Lorenzo Pisoni
Sulla penisola di Apseron, sul Mar Caspio, si trova una graziosa città, la capitale dell'Azerbaijan: Baku ,divisa in dieci distretti e 48 municipalità, tra le quali si trovano anche alcune isole e alcune piattaforme petrolifere situate nel Mar Caspio, fino a 100 km di distanza dalla città.
 E’ una città  tutto in divenire, con oltre 2 milioni di abitanti, con uno sviluppo industriale iniziato con le primissime industrie petrolchimiche, attraverso lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi del Caucaso. Rappresenta un importante centro industriale per le lavorazioni chimiche e tessili, con  grandi e affollati quartieri suburbani raggiungibili grazie alla metropolitana. I punti più alti della città sono accessibili per mezzo della funivia, che consente di scorgere un bel panorama.
In città il clima è tendenzialmente soleggiato e asciutto. Sporadicamente la città è battuta da improvvisi venti molto forti a carattere burrascoso, provenienti dalla costa e chiamati khazri. 
La prima citazione scritta della città di Baku risale all'885 con l'inizio della dinastia dei Bagratidi. Nel 1501 lo scià safavide Isma'il I pose sotto assedio la città, che però resistette all'attacco grazie alla sua doppia cinta di mura. Nel 1540, la città venne conquistata dall'esercito della dinastia safavide e nel 1604 la fortezza di Baku venne rasa al suolo per ordine dello scià persiano Abbas I. Il 26 giugno 1723, dopo un lungo assedio e un pesante cannoneggiamento, la città si arrese alle truppe russe dello zar Pietro il Grande. Nel 1795 la città venne conquistata dalle truppe del sovrano della dinastia Qajar, Mohammad Khan Qajar, durante la sua lotta contro la Russia zarista per la sottomissione di tutto il Caucaso settentrionale. Nella primavera del 1796, per ordine della zarina Caterina II, le truppe russe diedero via a una grande offensiva nel Transcaucaso, che vide la resa di Baku al contingente russo di 6.000 soldati giunti per conquistarla. Il 13 giugno 1796 la flotta russa entrò nella baia di Baku e subito dopo venne istituita una legione permanente con a capo il generale Pavel Tsitsianov. Tuttavia lo zar Paolo I ordinò la cessazione dell'occupazione della regione e il ritiro delle truppe che lasciarono Baku nel 1797. Il successivo sovrano russo Alessandro I mostrò un rinnovato interesse per la conquista di Baku, che venne riconquistata l'8 febbraio 1806. Nel 1813 il possesso da parte della Russia della città venne confermato con il Trattato di Golestan, con il quale si sanciva il passaggio di Baku e di gran parte della regione caucasica all'Impero russo. Nel 1859 venne istituita la Gubernija di Baku.
Dal 1873 Baku assistette al boom petrolifero, che diede un forte impulso al suo sviluppo urbanistico e industriale, dando vita al distretto noto come la Città Nera. In breve tempo la città vide la fioritura di rappresentanze e delegazioni di compagnie provenienti da ogni angolo del mondo: svizzeri, inglesi, italiani, francesi, belgi, tedeschi e persino americani.
All'inizio del XIX secolo, Baku era un insediamento di frontiera con l’aspetto di un ducato medievale. Tra le sue mura vecchie di settecento anni, strette strade di ciottoli serpeggiavano lungo mercati all’aperto pieni di attività, piccole case di fango e un minareto dal quale una principessa era saltata giù morendo per sfuggire al padre incestuoso. Carretti di legno dal colore dell’arcobaleno, larghe carrozze montate su irregolari ruote alte sette piedi, trasportavano persone e beni attraverso il deserto circostante. La baia a forma di mezzaluna era piena di barche da pesca.
All'inizio del XX secolo la città fu teatro di scontri nel quadro della Rivoluzione russa . I bolscevichi costituirono la Comune di Baku e, nell'estate del 1918, l'offensiva ottomana portò alla Battaglia di Baku, l'ultima battaglia della prima guerra mondiale sul fronte del Caucaso. Nel 1920, la celebre Conferenza Comintern dei Popoli Orientali: il Congresso di Baku.
Durante la Seconda Guerra Mondiale, la città svolse un ruolo vitale per il rifornimento di petrolio al resto del paese; la fornitura venne sospesa dall'avanzata dei tedeschi nel 1942 (Operazione Blu) e solo dopo la vittoria nella Battaglia di Stalingrado, con il ritiro delle truppe dell'Asse dal Caucaso, ripresero i rifornimenti.
Una città  invitante. Ma visitiamola.
Il Palazzo Heydar Aliyev, che è stato riaperto recentemente dopo il restauro, ospita concerti e spettacoli tra i più importanti della città. Nel Museo del Tappeto sono esposti i tappeti di tutti periodi e stili prodotti in Azerbaijian (“Shirvan”, “Kazakh”, “Karabakh”, “Shemakha”) e nelle province dell’Azerbaijian Iraniano (Tabriz, Ardabil e Urmia). Baku ospita anche il museo dell’Arte più grande del paese, il Museo Statale dell’Arte e il Museo della Letteratura Nazionale.
Nel dicembre del 2000, la Città Vecchia, il Palazzo degli Shirvanshah e la Torre della Vergine sono stati dichiarati dall'Unesco patrimonio dell'umanità. La maggior parte dei muri ristretti dopo la conquista russa del 1806 sono stati conservati. Questa parte della città è un complesso caratterizzato da strettissime vie che collegano palazzi antichi; include anche il Palazzo degli Shirvanshakh, due caravanserragli, la Torre della Vergine, simbolo di Baku, con vista sulla baia. Vi sono anche numerosi hammam e piccole moschee, spesso senza alcun segno che li distingua dagli altri palazzi.
Recenti scavi archeologici, da cui sono emersi sepolcri risalenti all'età del bronzo, hanno testimoniato le origini antichissime della città di Baku.
You are here