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La nascita e lo sviluppo dei Social Network

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Era una sera d’autunno del 2003.
Il giovane studente di Harvard, Mark Zuckerberg, un genio dell'informatica, siede di fronte al suo computer ed inizia, con passione, a lavorare ad una nuova idea. 
Mettendo a frutto tutte le sue conoscenze informatiche, il giovane Mark “spiega”, attraverso un linguaggio di programmazione, il blog al suo PC.
Il suo sogno prende vita e ben presto, in quell’anonima stanza e dalla mente di quell’anonimo giovane studente, prende vita una rete sociale globale (social network) che rivoluzionerà il modo di comunicare.

Inizialmente Facebook nasce con lo scopo di tenere in contatto i colleghi di corso del giovane Mark, ma ben presto quest’ultimo ne comprende le reali potenzialità ed incrementa la sua rete portando all’esterno delle mura di Harvard la sua creatura. 
In soli sei anni, Mark Zuckerberg diventa il più giovane miliardario della storia e gli utenti di Facebook raggiungono quasi il miliardo di utenti nel 2011.

L’ascesa di questo social network appare irrefrenabile ma non è tutto oro quello che luccica.
Lontano da voler fare un’analisi sociologica del fenomeno social network, occorre però citare i pericoli che si celano dietro i social network come Facebook. 
Il paradosso più frequente è dato dall’utente, spesso giovanissimo, che collezione centinaia e centinaia di amici virtuali sul social network ma si scopre terribilmente solo. 
Questo perché, per scambiare 2 chiacchiere con l’amico, non è più necessario darsi appuntamento al bar sotto casa, ma è sufficiente “ritrovarsi” in rete anche solo per chattare un po’ o per giocare in uno dei migliaia di giochi on line di gruppo che i social network offrono. 

Dunque si arriva al paradosso: l’aggregante sociale per eccellenza, il social network, diviene motivo di disaggregazione dei suoi utenti che non cercano più il contatto umano ma si “ accontentano” di quello virtuale. 
Il problema è ancora più sentito tra i giovanissimi che, troppo spesso, preferiscono stare in casa di fronte al proprio PC, piuttosto che uscire di casa ed incontrare fisicamente i propri amici.

La società, nell’era dei social network, sta sensibilmente cambiando. 
Anche la Chiesa ha recentemente detto la sua su internet e i social network.
Il Pontefice ha infatti dedicato alle nuove modalità di comunicazione online, il suo messaggio per la quarantacinquesima giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che verrà celebrata il prossimo 5 giugno, dal titolo ''Verità, annuncio e autenticità di vita nell'era digitale''.
La Chiesa, scrive il Papa, non guarda con sospetto ai social network: ''Come ogni altro frutto dell'ingegno umano, le nuove tecnologie della comunicazione chiedono di essere poste al servizio del bene integrale della persona e dell'umanità intera. Se usate saggiamente, esse possono contribuire a soddisfare il desiderio di senso, di verità e di unità che rimane l'aspirazione più profonda dell'essere umano ''.

Dunque si ai social network purché tornino ad essere quello che probabilmente era nella mente del giovane Mark: un mezzo per unire e non dividere i suoi utenti.
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