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L’arte contemporanea a Roma non è mai stata così “Affordable”

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di Simona Corsetti
Si è appena conclusa la prima edizione romana di Affordable Art Fair, fiera dedicata all’arte contemporanea che ha riscosso un enorme successo internazionale raggiungendo il tetto di oltre 200mila visitatori nelle edizioni svolte in tutto il mondo. Parola d’ordine e fine ultimo della manifestazione è rendere l’arte contemporanea veramente accessibile al pubblico di appassionati, ma non solo: attraverso un’offerta di opere dai prezzi contenuti (rigorosamente al di sotto dei 5.000 euro) gli organizzatori di Affordable vogliono fornire una risposta concreta alla crisi e coinvolgere anche coloro che si avvicinano a questo mondo per la prima volta. 
Gli spazi suggestivi della Pelanda presso il Macro Testaccio hanno accolto l’arte contemporanea presentata da circa 50 gallerie italiane e internazionali in tutte le sue diverse declinazioni: oltre a pittura e scultura, sono state rappresentate quelle forme espressive tipicamente figlie del nostro tempo, come video e fotografia, che si stanno facendo largo anche nel mercato del collezionismo. In particolare la fotografia, ultimamente sempre più protagonista di mostre, festival e rassegne (come Fotografia – Festival Internazionale di Roma, ospitato anch’esso al Macro Testaccio e giunto all’XI edizione), è stata protagonista negli stand di diverse gallerie con le opere di alcuni tra gli artisti più importanti ed emergenti del panorama fotografico italiano e internazionale. Ricordiamo a proposito gli scatti di artisti come Pep Bonet, Alessandro Cosmelli, Jason Eskenazi, Gaia Light, Maya Goded, Paolo Patrizi e Francesco Zizola, presentati in fiera da Ilex, galleria romana che si propone di rendere accessibile al vasto pubblico l’arte fotografica contemporanea attraverso un’offerta che unisce la fotografia di reportage a quella dalle tendenze più astratte e formali.
Un successo di pubblico, quello di Affordable Art Fair, che dimostra come l’interesse per l’arte accomuni non solo la ristretta cerchia degli addetti ai lavori, ma anche un pubblico più vasto di persone che ne riconoscono l’importanza e il valore. Anche se, soprattutto in un paese come il nostro che può vantare un patrimonio artistico di proporzioni enormi, troppo spesso questa ricchezza viene trascurata e mortificata.
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